Casa Lisio, un angolo fiorentino in Zona 4

A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro

Nell'area più centrale della nostra zona, e più precisamente in quella che costeggia i Bastioni nel tratto tra piazza Medaglie d'Oro e piazza Cinque Giornate, si trova un magnifico polmone verde: Piazza Libia. Questo splendido giardino è contornato da numerosi edifici di valore architettonico, risalenti a varie epoche.
Uno di questi edifici, però, ha un sapore diverso, essendo in stile rustico neorinascimentale fiorentino; si trova all'angolo della piazza con via Silio Italico, ed è denominato Casa Lisio. La costruzione risale al 1920, anno in cui fu fatta erigere dalla famiglia da cui prende il nome, e precisamente dal padre dell'ultima proprietaria, la signora Fidalma, il signor Giuseppe, il quale fece anche parte, in gioventù, degli "Assi volanti", la famosa pattuglia aerea fondata da Gabriele D'Annunzio, col quale pure ebbe un fitto carteggio.

L'edificio era originariamente sede di un setificio; ad esso erano annessi un appartamento padronale, posto al primo piano, e vari saloni e locali per la servitù al secondo; questi erano molto luminosi per via di alcune grandi vetrate.
Fino a non molto tempo fa, vi aveva sede un laboratorio di confezioni e maglieria, e il portone sulla piazza Libia era sempre chiuso: l'ingresso infatti era in via Silio Italico. Recentemente, il palazzo è stato convertito in edilizia abitativa (i lavori sono tuttora in corso), ma non ha perso le caratteristiche che vi descriveremo nel seguito.

L'interno dell'edificio è in stile sforzesco: sulla parete di ingresso di via Silio Italico, sulla sinistra, si trova un grande affresco, che illustra il commercio della seta. Ed è questo infatti il filo conduttore dell'edificio: rappresentare i vari momenti della produzione della seta, e come vedremo questo soggetto ritornerà più volte.
Le scale interne e l'ascensore sono decorati con ferri battuti che riproducono rami e foglie di gelso (anche in questo caso, quindi, si fa riferimento alla seta, per quanto nel suo stato iniziale); l'ingresso principale, quello da piazza Libia, è indubbiamente elegante, con un pavimento a mosaico ornato da una stella marmorea; una piccola ma notevole scala conduce ai piani superiori, ed è decorata con piccoli dipinti su legno sormontati da motti dannunziani.
Al secondo piano, il pavimento è costituito da un mosaico che riproduce un dipinto esposto a suo tempo a Palazzo Pitti, a Firenze.

E proprio a Firenze, infatti, ha sede la Fondazione Giuseppe e Fidalma Lisio, che ha come fine primario di mantenere in vita le più preziose tecniche di tessitura a mano della seta, specificamente i velluti e i broccati del Rinascimento italiano.
Abruzzese di nascita, Giuseppe Lisio si trasferì poco più che ventenne a Milano, dove, dopo aver lavorato nella seteria Osnago, fondò nel 1905 la società "Tessiture Riunite", che verrà chiusa negli anni '40. In seguito alla sua morte, i suoi studi filologici sull'Arte della Seta, i tessuti, i disegni e gli strumenti di lavorazione della seta vennero lasciati dalla figlia alla Fondazione.
Anni fa, la signora Fidalma ci aveva confidato il suo desiderio di trasformare anche il Palazzo di piazza Libia in un Museo della Seta, iniziativa ormai tramontata, vista la recente trasformazione del palazzo.

L'interno di Casa Lisio non è attualmente visitabile da parte del pubblico, trattandosi di proprietà privata, però vale la pena di dare un'occhiata all'esterno.
Le pareti sono in bugnato nella parte inferiore, mentre sono intonacate ai piani superiori, mantenendo però un angolo in bugnato, che richiama le fortificazioni rinascimentali. Le finestre dei piani alti sono contornate da archi, e quelle sull'angolo al secondo piano sono ornate di eleganti colonnine. Poco sopra l'arco in pietra che sormonta l'ingresso di piazza Libia si trova uno stemma nobiliare in cotto.
Ma sono i ferri battuti del piano terreno ad essere la principale attrattiva di questo palazzo: in essi infatti vengono narrate tutte le fasi della lavorazione della seta, dalla raccolta dei bozzoli alla filatura; in particolare è notevole la finestra, sul lato di via Silio Italico, che si incontra per prima proveniendo da piazza Libia.