La parrocchia della Madonna della Medaglia Miracolosa: la chiesa vecchia

A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro

Nelle vicinanze di piazzale Corvetto si trova la parrocchia intitolata alla Madonna della Medaglia Miracolosa; essa ha assunto questa denominazione quando si è trasferita nella chiesa di via Fratelli Rosselli; la sua denominazione precedente, infatti, era di Parrocchia di San Vittore e Quaranta Martiri.
Essa era sita nella chiesa di viale Lucania (all'epoca viale Basilicata), che attualmente svolge ruolo di disimpegno per la parrocchia stessa. In questi due articoli traccerò la storia della parrocchia: nel primo mi occuperò della "chiesa vecchia", e nel secondo descriverò la storia della chiesa attuale.

Innanzi tutto, occorre dire che la dedicazione a San Vittore e Quaranta Martiri era stata attribuita, nel tempo, a parecchie chiese. Più precisamente, nel 1670 la parrocchia così denominata era situata tra via Verri e via Bigli; fu soppressa verso la fine del diciottesimo secolo.
Seguendo le alterne vicende di questo Oratorio, tra soppressioni e cambiamenti di sede, lo troviamo nel 1791 in San Donnino alla Mazza, ma già nel 1803 ritorna in via Bigli; dopo altre vicissitudini lo troviamo in via della Commenda (1854), e nel 1885 di nuovo in via Verri, fino all'esproprio comunale, avvenuto nel 1925.
Viene allora ricercata una nuova area e nel 1927 la fabbriceria dell'Oratorio di San Vittore e 40 Martiri conclude con l'Opera Pia Oratorio di San Carlo una trattativa per l'acquisto di un appezzamento di terreno, denominato podere Musocco (in seguito detto Musocchino per evitare confusioni con l'omonimo borgo sito nei pressi dell'odierno cimitero maggiore); quest'area, dell'ampiezza di più di sette ettari, viene acquistata per la cifra di 500.000 lire, e si trova per l'appunto in prossimità dell'odierno viale Lucania. La scrittura privata stipulata il 20 giugno 1928 viene recepita nel rogito sottoscritto dalle parti contraenti il 29 successivo davanti al notaio Angelo Carpani.
Al rogito è allegata l'autorizzazione del 22 novembre 1927, firmata dall'allora Arcivescovo di Milano Cardinale Eugenio Tosi, il quale sottolinea l'importanza della funzione degli oratori e la necessità di aumentarne l'efficienza, anche collocandoli tra la popolazione povera; è di quei tempi infatti la costruzione delle Case Popolari della zona Corvetto.
Alla fine del mese di giugno, senza por tempo in mezzo, avviene il trasferimento nella nuova struttura, che conta, oltre alla chiesa, aule di catechismo, un salone per il teatro ed un'area per la ricreazione all'aperto.

La piccola chiesa (oggi detta appunto "chiesa vecchia"), dall'umile ma elegante facciata, costituita da un sobrio frontone triangolare classico, era stata progettata con una sola navata, che si fregiava di un altare barocco, al centro del quale si trovava un'immagine della Immacolata Concezione inscritta in una cornice di marmi policromi.
L'interno era semplice ma di proporzioni armoniose; dal punto di vista artistico, esso era adornato da una raffigurazione di San Vittore, posta sulla volta della navata; da un'immagine della Madonna Assunta tra gli Angeli, sita sulla volta dell'abside; da una Nascita e una Presentazione al Tempio di Maria (a destra) e uno Sposalizio ed un'Annunciazione (a sinistra); autore di tutte queste opere fu il pittore Pietro Cortellezzi, artista di Tradate, nato nel 1898 e morto nel 1978, noto tra le altre cose per aver affrescato il soffitto del Santuario del Santo Crocefisso nella sua città natale e la parrocchiale nuova di Muggiò.
A destra della navata, sulla sommità di un piccolo vano, era stato posto un bassorilievo della Vergine e, ai suoi piedi, l'effigie riportata sul retro della Medaglia Miracolosa: due cuori sormontata da una M; esso probabilmente fu ivi posto nel 1930, in occasione del centenario dell'apparizione della Vergine a Santa Caterina Labourè, quasi anticipazione di quella che sarebbe stata la futura denominazione della parrocchia.