San Martino in Greco

A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro

Nella zona nord di Milano, il borgo di Greco (già comune autonomo fino al 1923) ospita una chiesa parrocchiale dedicata a San Martino, la cui origine risale al Medioevo. Essa sorge nell'odierna piazza Greco, che quando Greco era autonomo si chiamava via Milite Ignoto, e l'edificio attuale è stato eretto nel 1564 sul luogo di una precedente chiesetta risalente al 1148 (come attestato da alcuni affreschi interni dei secoli XII-XIV) e crollata, pare, a causa di una nevicata fuori dal comune.
La chiesa è attestata come “capella” già nel 1398 in Porta Orientale e il primo parroco di cui si abbia notizia è ricordato nel 1445. San Martino di Greco è poi attestata come rettoria nel 1564 e negli anni successivi fino al 1585. Tra il XVI e il XVIII secolo la parrocchia è sempre ricordata negli atti delle visite pastorali, in particolare di quella dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, avvenuta nel 1756.
All'epoca risulta infatti che il clero era costituito dal parroco e da un cappellano, che il popolo assommava a 770 anime complessive e che nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo nel 1582; esisteva inoltre la società della Santa Croce, istituita il 28 maggio 1714 con speciale decreto di Manfrino Castiglioni, vicario generale, sotto il patrocinio di Sant’Antonio di Padova. Va notato infine che all'epoca nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di San Martino, esistevano gli oratori dei Santi Gaudenzio e Pio V alla Cassina di Pomm e della Beata Vergine Assunta in Ponte Seveso.
All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Bruzzano (1901), il clero era costituito dal parroco e da un coadiutore, i parrocchiani erano 3130, compresi gli abitanti delle frazioni di Ponte Seveso, Molinetto, Segranello e nella chiesa parrocchiale erano erette la confraternita del Santissimo Sacramento, la compagnia dei Sacratissimi Cuori di Gesù e di Maria, la compagnia di San Luigi Gonzaga, maschile e femminile e la congregazione dei Terziari di San Francesco d’Assisi. Infine, nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori dei Santi Siro e Gaudenzio alla Cassina di Pomm, Sant’Antonino in Segnano, San Francesco alla Fornasetta.
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Greco è stata inserita tra le parrocchie del vicariato foraneo di Bruzzano fino al 1930 quando venne inclusa tra le parrocchie della città di Milano, del cui decanato Zara è entrata a far parte nel 1972.
La chiesa di San Martino in Greco presenta una facciata di stile neoclassico a doppio ordine. Il corpo centrale più alto, coronato da un timpano triangolare, è raccordato con i corpi laterali più bassi da volute. Nella fascia basamentale tre portali architravati danno accesso, tramite bussole lignee, alla navata. Sopra i portali laterali in nicchie emicicliche sono contenute statue di santi nel primo ordine e angeli in quello superiore. Sopra al portale principale, all'interno di due lesene scanalate, è presente una decorazione pittorica rappresentante San Martino a cavallo.
Sul fianco meridionale, in prossimità della zona absidale si erge il campanile con paraste e marcapiani in aggetto che terminano in una cella campanaria formata da otto colonnine in ghisa (costruita nel XIX secolo per ospitare delle campane più grandi), chiusa da una cupoletta metallica. Internamente la chiesa, ad unica navata con tre cappelle laterali per lato, sembra a tre navate per le ampie arcate tra le varie cappelle, unite le une alle altre da un piccolo passaggio.
Le superfici sono decorate con gusto neoclassico (la chiesa fu restaurata nel 1923 e decorata con pitture di Virgilio Campi); la zona basamentale è rivestita in lastre di rosso di Verona come i gradini del presbiterio; la pavimentazione interna è in lastre lapidee.
Tra le cappelle alcune sono di notevole interesse: una di esse raffigura Sant'Antonio con il Bambino e fu dipinta da Isidoro Pugnato nel 1654. Nella seconda cappella a destra si trova un Crocefisso dell’Ottocento in legno dorato con sfondo a specchio, che reca, all’estremità dei bracci della croce, teste di cherubini, mentre nella terza cappella a sinistra si trova una Madonna con i Santi di un ignoto toscano del Cinquecento. Tra gli altri dipinti è da notare la pala raffigurante La Trinità Adorata dal Popolo, attribuita alla scuola di Federico Barocci: quest'ultimo, pittore urbinate del XVI secolo, importante esponente del Manierismo italiano e precursore del Barocco, aveva origini famigliari milanesi, e una sua opera ("Sant'Ambrogio che impone la penitenza a Teodosio") è contenuta nel Duomo di Milano. Proveniente dalla chiesa delle domenicane di Santa Maria alla Vettabia di Milano è invece la pala della Comunione Mistica di Santa Caterina Da Siena, opera di Luigi Scaramuccia dipinta prima del 1673; questo pittore e storico dell'arte perugino fu attivo a Milano dopo il 1670 e un suo dipinto ("Resurrezione di Cristo") si trova nella chiesa di San Marco.