Vaiano Valle e dintorni (I)

A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro

Nel seguire il percorso della roggia Vettabbia, uno dei corsi d’acqua più significativi della zona (in quanto il suo nome deriva dal latino”vectabilis” e significa “navigabile”), ci si imbatte spesso nel toponimo "valle". Ora, questo fatto può incuriosire in quanto, non trovandosi tra i monti ma in piena pianura Padana, non ce lo si aspetterebbe; vale allora la pena di approfondire questo concetto, che come vedremo fa riferimento a numerosi fabbricati rurali.
Innanzi tutto, non vi sono dati certi sul motivo di tale toponimo, però esistono ben 4 realtà a poca distanza l’una dall’altra che vi fanno riferimento, il che suggerisce che il terreno, da quelle parti, dovesse avere, in tempi antichi, un avvallamento ingente. Del resto ricordiamo che la zona era ricca di boschi (Nosedo era un bosco di noci), paludi (basti pensare alla bonifica di Chiaravalle, il cui toponimo però non c'entra con “valle” derivando da Clairvaux) e fontanili, per cui la natura fuori dalle mura di cinta cittadine doveva essere la più varia: perchè quindi non immaginare una valle, al centro della quale magari scorressero la roggia Vettabbia e la Vettabbietta?
Passiamo allora a vedere che cosa è rimasto di queste 4 realtà, ed iniziamo dalla più rilevante. Partiamo da quello che fu un paese. Vaiano Valle, infatti, era nel 1861 un piccolo comune, ricco di fieno, grano e granoturco, ma anche di riso, latte, formaggi e gelsi, che aveva le dimensioni di 164 ettari ed ospitava 265 abitanti (comprendendo nel suo territorio anche la cascina Pismonte, ora scomparsa, sita fino a pochi anni fa tra via Marco d'Agrate e via Pismonte appunto, e la cascina Ambrosiana, un tempo detta anche ”La Fabbrica”, sita sulla via Vaiano Valle poco oltre il borgo, in direzione di Chiaravalle, e tuttora esistente, come vedremo nel prossimo articolo). Il comune fu poi assorbito da Quintosole e, in seguito, da Vigentino.
La sua struttura è basata su una prima cascina, che si nota sulla destra, là dove la strada (via Vaiano Valle, appunto, presa da via Ripamonti verso Chiaravalle) piega a destra a 90 gradi: di fronte si apre una piccola carrareccia, che al termine conduce, dopo essersi lasciata sulla sinistra alcuni piccoli edifici rurali, a quella che per secoli è stata una tipica osteria fuori porta, e che solo pochi anni fa ha chiuso i battenti, dopo esser stata gestita dal "Pelè" (nome d'arte di Giancarlo Peroncini): questo personaggio, protagonista del mondo delle osterie milanesi, cantore e suonatore di bidofono (tipico basso popolare), è passato a fare cabaret dalla sua trattoria fin sui palchi dei teatri cittadini (lavorando anche con Enzo Jannacci, tra gli altri).
Tornando al bivio, sulla sinistra, preceduta da un ampio ed elegante portico, si trovava una villa di campagna, che fino a 25 anni fa veniva citata per la sua bellezza sui libri del Comune di Milano (nell’allora Zona 14), ed ancora nel 2007 aveva un aspetto dignitoso (vedi fotografia). Purtroppo attualmente la struttura è totalmente degradata (vedi altra fotografia del 2010), in quanto le arcate dell’edificio settecentesco sono state murate, ed il tetto è scomparso (probabilmente crollato), fatto salvo per le travature in legno, che hanno resistito; dietro di essa si sviluppa un piccolo slargo sterrato su cui insistono altri edifici (meglio sarebbe dire baracche?), probabilmente abusivi; la persona che occupava l’immobile è recentemente deceduta, ed il Comune potrebbe ora provvedere al restauro conservativo di questa piccola testimonianza di villa fuori porta, ove venivano a riposarsi i milanesi.
Sul suo lato nord, l'abitato è lambito dalla roggia Vettabbia, che poi piega verso sud e costeggia, tramite il collettore di Nosedo, il borgo sul lato est, per poi proseguire il suo percorso che dopo aver attraversato Chiaravalle si inoltra fino a San Donato Milanese, dove piega a destra di modo da schivarne l'abitato, lambisce l'abbazia di Viboldone, finchè, giunto a Pedriano, piega bruscamente a sinistra di 90 gradi e, passando sotto la via Emilia, aggira da nord l'abitato di Melegnano e infine si getta nel Lambro.
Nel prossimo articolo esamineremo gli altri toponimi relativi alla “valle” e correlati a Vaiano Valle.